Da non perdere
- Una passeggiata con pic-nic tra i sentieri del magnifico bosco di Malabotta
- Escursioni all’interno del Parco dei Nebrodi e nel Parco dell’Etna

Il territorio di Montalbano offre numerose possibilità per passeggiare nella natura e fermarsi a fare un pic–nic.
E' possibile inoltre intraprendere diversi itinerari facendo trekking, una passeggiata a cavallo, in mountain bike, in quad o con la moto da cross fermandosi, perché no, a raccogliere le primizie che di stagione in stagione si trovano lungo i sentieri come ad esempio i funghi, le castagne, le verdure selvatiche o le more.
Il Bosco di Malabotta

È uno degli ultimi boschi “naturali” presenti in Sicilia, una vera meraviglia per gli appassionafi di flora e fauna. Sorge tra due catene montuose, quella dei Nebrodi e quella dei Peloritani, e si estende per 32,21 km².
Il bosco è ricco di tante specie arboree, quali il Cerro (un tipo di quercia), il Perastro, il Sambuco, il Frassino, l’Acero, il Citiso, diverse forme di Salice, oltre alle coltivazioni di Nocciolo, Noci e Castagno. Il sotto bosco invece è ricco di alcune piante particolari come la Peonia, il Biancospino, la Ginestra odorosa e la Rosa canina. Dal bosco è possibile ammirare dei paesaggi mozzafiato, oltreché misteriosi, come i Megaliti dell’Argimusco, o i maestosi Patriarchi, relitti centenari di alberi di Cerro, di cui ne esistono alcuni di circa due metri di diametro, che si incontrano lungo il sentiero. Inoltre il bosco è popolato da rapaci diurni e notturni, quali l’aquila reale, la civetta e il barbagianni.
Il fiume Elicona e i mulini ad acqua

Il fiume nasce dall’Argimusco e dai Losi, scende attraverso Montalbano per giungere fino al mar Tirreno tra Tindari e Falcone.
Da sempre ha svolto un ruolo importante nelle vicende del paese. Nei secoli passati lungo il suo tortuoso percorso vennero costruiti dei mulini ad acqua, dove i montalbanesi si recavano a piedi o a dorso di un mulo trasportandovi il grano da macinare. Con la costruzione del primo mulino meccanico, i mulini ad acqua vennero uno ad uno abbandonati. Oggi i mulini dell’Elicona sono tutti in rovina, ma le mura, le ruote avvolte nella vegetazione, evocano ancora i ricordi di chi era solito andarci per la farina o per i bagni delle “scappate estive”.